Chioggia: Viaggio alla scoperta della “Piccola Venezia”
Stiamo per arrivare a Chioggia.
È la mattina di un sabato di febbraio.
Il freddo non sembra poi così pungente.
Abbasso il finestrino della macchina.
L’odore di salsedine pervade l’abitacolo. I gabbiani planano nel cielo e lo sguardo si perde sorvolando la mite laguna interrotta solo, di tanto in tanto, dagli allevamenti di mitili, di primaria importanza per il commercio locale.
Sognante mi perdo, ma torno alla realtà quando oltrepassiamo quello che una volta, era l’unico ingresso della città, la cinquecentesca Porta Santa Maria, conosciuta anche come Porta Garibaldi.
Siamo entrati. Siamo a Chioggia.
INDICE:
COSA VEDERE:
- Porta Santa Maria o Porta Garibaldi
- Duomo, Cattedrale di Santa Maria Assunta
- Sagrato e Statua della Madonna con il Bambino
- Chiesa di San Martino
- Corso del Popolo
- Municipio
- Palazzo Granaio
- Mercato ittico al minuto
- Chiesa di Sant’Andrea
- Torre dell’Orologio
- Piazza Vigo
- Colonna del Leone
- Ponte Vigo
- Calli della parte vecchia
- Museo di Zoologia Adriatica “G.Olivi”
- Palazzo Grassi
- Sottomarina
IL NOSTRO TOUR:
Ci fermiamo subito. È amore a prima vista.
Spesso scelta come set cinematografico, anche per la sua somiglianza alla vicina Venezia, già da tempi più lontani ispirò, con la sua bellezza, il re della Commedia teatrale, Goldoni.
Appena arrivati ad accoglierci, c’è il Duomo, la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Imponente e calda, con i suoi mattoncini rossi, conserva al suo interno un sarcofago risalente al 1474, unico superstite dell’incendio che nel 1623 la distrusse. Nonostante tutto, l’anno successivo, fu ricostruita, tornando allo splendore che aveva sempre avuto.
Nel sagrato, situato al lato sud della Cattedrale, suggestivo angolo della città, si trova la statua della Madonna con il Bambino, meglio conosciuta come Rifugium Peccatorum. Seguita da molte altre sculture settecentesche, che fanno da cornice al Canale Perottolo, la statua della Vergine viene ricordata soprattutto perché, quando ancora era in vigore la pena di morte, i condannati venivano portati di fronte Maria, per rivolgerle un’ultima preghiera.
Adiacente alla Cattedrale, notiamo un Tempietto. È la chiesetta dedicata a San Martino, in stile gotico veneziano, costruita per volere dei fedeli della frazione di Sottomarina, fuggiti dal loro quartiere e rifugiatisi qui dopo un attacco subito dai genovesi durante la guerra che del 1392.
Ci incamminiamo lungo Corso del Popolo, principale via della città, in parte pedonale, dove troviamo tra portici e antichi palazzi, ogni genere di negozi e ristori.
Facciamo una sosta alla Chiesa di San Giacomo, oltrepassiamo il bianco Municipio e ci soffermiamo ad osservare alcune maschere veneziane che piccoli banchi su strada espongono per la vendita. Fanno da corredo alle luminarie apposte per l’imminente Carnevale, che ogni anno, attira migliaia di turisti.
Storia e bellezza in ogni angolo..
Subito dopo la casa comunale, affacciato sulla piazza principale, ammiriamo Palazzo Granaio, uno degli edifici più caratteristici della città lagunare. Risalente al 1322, la gotica struttura, veniva utilizzata come magazzino per il grano. Sulla sua facciata si trova un’edicola raffigurante la Madonna con il Bambino attribuita a Jacopo Sansovino.
Ancora pochi passi e andiamo a conoscere la vera anima di Chioggia.
Il forte legame con il mare e le usanze che riguardano le attività connesse ad esso, prendono forma in un mercato unico, particolare e caratteristico: Il Mercato Ittico al minuto. Una trentina di banchi di pescivendoli, chiamati mògnoli, vendono giornalmente pesce freschissimo, arrivato dai pescherecci alle prime luci dell’alba. Essi sono il vero e verace simbolo della cultura chioggiotta che, da secoli, ruota attorno alle antiche tradizioni marinare.
Torniamo sul corso e, mentre girovaghiamo, arriviamo alla Chiesa di Sant’Andrea con accanto il suo campanile di 30 metri. La torre, chiamata “dell’Orologio”, non è come potrebbe sembrare una semplice torre campanaria.
Si tratta di un vero e proprio museo verticale, che preserva, al quinto dei sui sette piani, l’orologio meccanico più antico del mondo, risalente addirittura al 1386.
Per vederlo però, è necessario venire di domenica mattina, unico giorno di apertura del museo.
Camminando, camminando… eccoci arrivati ad uno degli scorci più incantevoli di Chioggia: Piazza Vigo.
Appena superata la colonna sulla cui sommità è collocato il Leone Marciano, chiamato “El Gato de Ciosa” (il gatto di Chioggia ndr), ci troviamo davanti ad uno spettacolare ponte che attraversa il Canal Vena. È Ponte Vigo, un tempo ligneo, ora interamente rivestito in pietra d’Istria. Detto anche “Il Balcone della Città”, si affaccia sull’affascinante paesaggio lagunare, caratterizzato dai Bragozzi, tipiche imbarcazioni locali.
Lo attraversiamo.
Al di là del Ponte
Il panorama mozzafiato, volto sia verso il mare, sia verso la città, presenta degli scorci indescrivibilmente suggestivi.
Al di là di esso, tra i calli che si diramano variopinti sulle sponde del canale, “dondoliamo” tra le colorate case quasi come barche cullate dall’acqua.
Visitiamo il piccolo, ma interessante Museo di Zoologia Adriatica “G: Olivi” ospitato nel settecentesco Palazzo Grassi.
È ora di pranzo e, il profumo invitante delle cucine, inizia a farsi sentire.
L’offerta gastronomica chioggiotta, incentrata maggiormente sulle preparazioni a base di pesce, è molto vasta: Broeto, Granseole, Boboli de vida, Bibarasse in Cassopipa, Bisato in Tecia, Malache fritte e Capesante al forno, sono solo alcuni dei piatti che regnano sulle tavole. Certamente un buon pasto, deve essere accompagnato dal Bossolà, pane di Chioggia e terminato con i Papini, delle gustose ciambelle di pasta dura.
Arriviamo a Calle Ponte San Giacomo, la strada che, passando per l’Isola dell’Unione, collega, attraversando la laguna di Lusenzo, il centro di Chioggia alla frazione di Sottomarina.
Questo quartiere, che si presenta direttamente sul Mare Adriatico è la zona che richiama maggiormente il turismo estivo, grazie ai suoi lidi balneari.
A noi, il mare d’inverno piace moltissimo e rimaniamo un po’ sulla spiaggia a sentire la fredda brezza marina che ci accarezza il viso.
Qui, termina il nostro viaggio nella “Piccola Venezia”, città di arte, cultura e tradizioni genuine preservate nel tempo.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI DI CHIOGGIA:
- Broeto
- Granseole
- Bibarasse in Cassopipa
- Boboli de vida
- Bisato in Tecia
- Malache fritte
- Capesante al forno
- Bossolà, pane di Chioggia
- Papini, delle gustose ciambelle di pasta dura.
EVENTI E SAGRE:
- Carnevale (febbraio)
- Festa del Pesce Azzurro (giugno)
- Festa dei Patroni Felice e Fortunato (giugno)
- Palio de “La Marciliana” (giugno)
- Festa del Pesce (luglio)
- Festa dell’anatra (luglio)
- Fuochi sulla Laguna (agosto)
- Festa di San Martino Patrono di Sottomarina (novembre)
NEI DINTORNI:
- Venezia
- Padova
- Monselice
- Parco del Delta del Po