Simboli di Pasqua: L’Uovo, dalle antiche tradizioni alle più recenti usanze
Parlando della Pasqua, qual è il primo simbolo che vi viene in mente legato a questa festività? Naturalmente l’Uovo!
In cucina è presente nei dolci e nelle torte salate… in casa e nelle vetrine viene usato come complemento d’arredo colorato e variopinto… i bambini attendono quello di cioccolato, con tanto di sorpresa…
Ma perché proprio l’Uovo?
L’origine di regalarlo o utilizzarlo come oggetto rappresentativo ha origini molto remote: gli egizi lo consideravano un involucro dei quattro elementi (aria, terra, fuoco e acqua), mentre i persiani lo donavano in segno di nuova vita con l’arrivo della Primavera.
Era inoltre associato al mitico uccello della Fenice, che prima di lasciarsi incenerire dal sole, preparava un nido a forma di uovo sul quale essa si adagiava. Dalle sue ceneri poi nasceva l’uovo, che la riportava alla vita.
Ed è proprio la rinascita, che lo lega alla tradizione cristiana di Pasqua:
la resurrezione di Cristo, è un ritorno all’esistenza… una vita che nasce da qualcosa che sembra non esserci più. Nell’uovo si è trovata una similitudine con il sepolcro: un sasso privo di vita, ma che rotolando ha portato alla luce Gesù.
Ma perché oggi è solito dipingerle?
Quest’ultima immagine trova analogie con le vecchie usanze celtiche della festa di Beltame: in occasione dell’evento era solito far rotolare delle uova dalla cima di una collina per riprodurre il movimento che credevano compisse il sole nel cielo.
La decorazione viene fatta in ricordo di una leggenda religiosa: quando Maria Maddalena si recò al sepolcro e lo trovò aperto e vuoto andò a riferire la notizia ai discepoli di Gesù che non vollero crederle. Quasi deridendola, Pietro, guardò delle uova raccolte in una cesta e le disse che avrebbe preso per vere le sue parole, solo se quelle uova fossero diventate rosse. Improvvisamente il miracolo accadde.
L’usanza di mangiare e regalare uova di cioccolato invece, come si può immaginare è molto più recente.
Nel Settecento, Re Sole, fece realizzare a Palazzo il primo uovo di cioccolato, mentre lo sfarzo della Francia in quell’epoca portò molti nobili a voler far realizzare delle uova in argento o in oro.
Successivamente, alla fine dell’Ottocento, questa sontuosità arrivò fino alla corte dello zar di Russia Alessandro III, volle regalare alla zarina qualcosa di strabiliante. Per questo compito commissionò Carl Fabergè, che realizzò un uovo in platino, contenente un uovo d’oro, che a sua volta conteneva due doni.
Pare che da questo momento, sia nata l’attuale usanza di trovare una sorpresa all’interno delle uova, anche se c’è chi ne attribuisce la paternità ai piemontesi, primi, almeno in Italia, a fabbricare delle uova, rigorosamente di cioccolato con un regalo all’interno.