Festa di S.Lucia nel Nord Italia, tra leggenda e tradizione
Una leggenda veronese narra che, nel 13°secolo, era arrivata in città un’epidemia che colpiva soprattutto i bambini. I piccoli, lamentavano dolore agli occhi e così, i genitori, chiesero aiuto a Santa Lucia invocando una Sua grazia. Si recarono scalzi in pellegrinaggio, portando i figli con loro, verso le Chiesa di S. Agnese, che era dedicata anche a S. Lucia.
Per convincere i bambini a seguirli, le mamme ed i papà, promisero che al loro ritorno, se fossero stati ubbidienti, la Santa li avrebbe premiati portando dei doni.
Fortunatamente, in breve tempo, l’epidemia sparì.
Per ricordare l’accaduto, ancora oggi in Veneto e nelle regioni limitrofe come in Friuli Venezia Giulia, in Trentino Alto Adige, in Lombardia e in Emilia Romagna la tradizione vuole che, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, i bambini vadano a letto presto in attesa che la Santa passi a lasciare dei doni se sono stati buoni. Per ringraziarla, le offrono, su un piattino posto sul davanzale della finestra, del cibo, le frolle, del caffè e una carota per l’asinello su cui viaggia.
Ma attenzione se Santa Lucia passa e li trova ancora in piedi lascerà solo della cenere e lancerà della sabbia negli occhi.
Il giorno successivo poi, dopo aver trovato i doni, i bambini vengono portati in Chiesa per la benedizione degli occhi.