La leggenda di Mariele e la sua casa in riva al fiume (Veneto)
A Pissatola di Trecenta, nelle campagne di Rovigo, passando per le campagne è possibile notare una piccola abitazione, conosciuta come la casa di Mariele, la bellissima ninfa dei boschi.
Si dice che la giovane vivesse lì con i genitori, i quali erano soliti raccogliere erbe e formulare riti propiziatori per la natura e il terreno. All’epoca dei fatti però questa pratica veniva vista come stregoneria e così, quando aveva l’età di dieci anni, sua madre e suo padre vennero trucidati dagli abitanti del paese. La piccola riuscì a salvarsi nascondendosi negli amati campi, e scelse proprio la campagna per dare degna sepoltura ai suoi cari. Aveva imparato da loro ad amare la Madre Terra, e per tutto il resto della sua solitaria vita continuò comunque a propiziare il a favore dei campi e dei boschi che la circondavano.
Un giorno però qualcuno bussò alla sua porta. Era Matteo, un ragazzo dall’animo artistico che desiderava dipingere quei luoghi. Lei non ebbe problemi a farlo rimanere e ben presto tra i due nacque un grande amore. L’idillio durò fino a che il giovane non fu chiamato alle armi e mandato in Crimea. Mariele rimase in attesa del suo ritorno e sperava di rivederlo vivo, ma quella speranza fu cessata da un messaggero che in un triste giorno, le portò la notizia della dipartita dell’amato.
Straziata dal dolore, la ragazza chiese a Madre Natura un ultimo favore. In un giorno di temporale si avviò verso il corso d’acqua e recitò una preghiera, fin quando un fulmine arrivò ad incenerirla, facendola scomparire all’istante. Da allora, ogni anno, nel mese di maggio pare che i due giovani si incontrino vicino al fiume, per rivivere il sogno della loro eterna passione.
IMMAGINE: “Mattina di Maggio” G. Ciardi