Il mito della maga della grotta di Donna Villa (Sicilia)
A picco sul mare, in una grotta sulle acque di Tindari, pare vivesse una maga, brutta e deforme, ma capace di trasformarsi in una splendida fanciulla.
Era chiamata Donnavilla, e sembra che come la più conosciuta Circe, attirasse a sé i navigatori che passavano vicino alla riva, intonando un melodioso canto. Con la soave voce, faceva avvicinare i marinai e li invitava a entrare nella sua rocciosa dimora, fino alla sua stanza, dove i malcapitati, una volta spogliati dei loro averi venivano fatti precipitare in un fosso e lasciati morire. In una stanza a parte, invece, conservava l’oro e le monete che questi sfortunati uomini portavano in viaggio.
Non si sa che fine abbia fatto la maga, ma la grotta, una cavità naturale ancora oggi accessibile, conserva al suo interno fossili e ossa di animali. E c’è chi ancora vi si addentra, sperando di trovare il tesoro accumulato da Donnavilla.
IMMAGINE: “Tilla Durieux als Circe” Franz von Stuck
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Un commento
Francesco
Non parlerei proprio di leggenda fantasiosa ! Noi siamo stati lì in 3, per circa 4 ore, entrando uno ad uno distanziati reciprocamente di circa 5 metri ciascuno, per una questione di sicurezza, e siamo scappati quando abbiamo sentito una voce di donna cantare proprio all’interno della grotta. Suggestione ? Allora eravamo tutti suggestionati perché l’abbiamo sentita tutti e tre. Non era presente vento quindi è da escludere il vento. Probabile sia un altro il fenomeno che dia origine a certi suoni, a causa dei quali è nata la leggenda, ma di suoni non si trattava, era una sorta di lamento ben distinto di medio volume provenire dal fondo della grotta che ci ha fatto venire i brividi. Consiglio di andare in gruppi da 10 in su. La grotta comunque è piena di segni e riferimenti alla leggenda, da notare l’ingresso della grotta che rappresenta perfettamente un utero. I buchi sulle pareti, le ossa di animale, non poche. Niente è per caso con tutti questi simboli.