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La leggenda di San Leucio, il Vescovo che sconfisse il Drago di Atessa (Abruzzo)

Anticamente, Adessa, un paese situato vicino Chieti, in Abruzzo, era diviso in due città Ate e Tixa. Tra le due vi era una valle paludosa, formata dai fiumi Osente e Pianello e lì, grazie all’ambiente umido e malsano dimorava un pericoloso e feroce drago.

Per le due cittadine era impossibile incontrarsi o unirsi, poiché la temutissima bestia, minava l’incolumità di chiunque passasse per la valle.

Un giorno però, arrivò da Brindisi, il Vescovo di Leucio, che nella sua città era già riuscito a scacciare un drago.

Esperto della situazione, si recò nella sua tana e nutrì il mostro di carne per tre giorni, fino a quando, ormai sazio e pesante, non era più tanto temibile e riuscì ad incatenarlo per poi ucciderlo sette giorni dopo. Conservò il suo sangue, che venne poi usato come pozione curativa sulla popolazione.

Le due città riuscirono finalmente ad unirsi e in ricordo e in onore del Vescovo, venne costruita una chiesa che porta ancora oggi il suo nome: San Leucio.

A testimonianza della leggenda che si tramanda ormai da generazioni, all’interno della chiesa, si può ammirare quel che resta del famigerato drago: una impressionante costola di due metri.

IMMAGINE: “San Giorgio” Raffaello

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