san nicolò patrono di lecco
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San Nicolò, il Vescovo che diede inizio alla tradizione di Babbo Natale

San Nicolò (o San Nicola) fu un Vescovo nativo dell’Asia Minore, che professò la sua fede in Italia fino al 355 d.C.

Inizialmente perseguitato e torturato durante l’impero di Diocleziano, ebbe sotto il dominio di Costantino, la possibilità di diffondere il suo credo.

Eccezionalmente, come Sant’Ambrogio, divenne vescovo senza essere precedentemente sacerdote.

Le sue spoglie, si trovano nella Basilica di Bari, di cui è patrono e, alcune ossa, nella Chiesa di San Nicolò a Venezia.

Curioso sapere che è patrono anche di Lecco, borgo lacustre anticamente molto importante per il commercio. Nella Basilica sulle rive del lago a Lui intitolata, è conservata la “manna”, il liquido nel quale galleggiarono le spoglie del Santo.

La storia della sua vita è piuttosto articolata, ma alcuni momenti salienti del suo operato hanno fatto sì, che, al giorno d’oggi, sia ricordato per essere il protettore dei naviganti e dei commercianti.

Come mai? Si narra che, durante una carestia, il popolo chiese a Nicolò di intercedere con l’imperatore affinché quest’ultimo riducesse la tassa d’imposta. Il Santo accolse la supplica e si recò personalmente da Costantino riuscendo ad ottenere una diminuzione del 99%.

Ma la sua immensa generosità non fu legata solo al periodo in cui fu vescovo.

Durante la sua giovinezza, donò un sacchetto di monete d’oro per ognuna delle tre figlie del suo vicino. Le ragazze, poverissime, erano condannate ad una vita di stenti. Con il suo intervento, invece, ebbero una dote tale, da poter contrarre un vantaggioso matrimonio.

Per questo, spesso, vediamo San Nicolò rappresentato con tre sfere dorate tra le mani.

Alcune persone ritengono invece che i tre globi, rappresentino tre mele. Si racconta che, un giorno, lungo il suo cammino, il Santo incontrò tre bimbi poverissimi. Non avendo nulla da donargli, diede loro l’unica cosa che possedeva in quel momento: tre mele.

Giunta la sera i frutti, improvvisamente, diventarono d’oro.

Da questo racconto nasce la tradizione di San Nicola che porta regali ai bambini buoni.

Passa di casa in casa, arrivando a cavallo, la notte tra il 5 e il 6 dicembre lasciando mele, doni e una moneta ai bambini meritevoli. Per chi invece è stato più cattivello, solo un rametto di legno.

Una simpatica filastrocca dice così: “ San Nicolò porta le mele (il 6 dicembre), Sant’Ambrogio le cuoce (il 7 dicembre), la Madonna le sbuccia (l’8 dicembre) e il Bambino le mangia (il 25 dicembre).

La festa in onore di San Nicolò, è molto sentita in nord Europa e in Italia, soprattutto in Puglia e in alcune regioni del Nord.

Tutt’oggi sono numerose le manifestazioni che lo celebrano ad inizio dicembre. Tra le più scenografiche, sicuramente c’è la Sfilata dei Krampus in Trentino, Alto Adige e Austria dove il Vescovo tiene a bada i temibili uomini celati dietro demoniache maschere.

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