Museo del Cioccolato “Antica Norba”, il primo nato in Italia (Lazio)
Un sabato pomeriggio alternativo, immersi in un mondo che, seppur ci sembra di conoscere, in realtà è tutto da scoprire. Con l’acquolina in bocca e i pensieri già proiettati verso golose dimensioni, ci rechiamo in visita al Museo del Cioccolato Antica Norba, il primo ad essere istituito in Italia, nel 1995.
INDICE:
LA NOSTRA VISITA:
Una strada panoramica, affacciata sull’infinita distesa della pianura Pontina, ci conduce al piccolo paese di Norma, in provincia di Latina, dove a pochi passi dell’area archeologica Antica Norba, ci aspetta la nostra dolcissima destinazione.
Il borgo laziale, grazie al suo perfetto microclima e la poca umidità, risulta essere un territorio ideale per il cioccolato, che necessita di un ambiente adatto per la conservazione.
Arriviamo all’ingresso e degustiamo subito un bicchierino di squisito cioccolato al latte proveniente dalla fontana da cui sgorga disciolto.
Le nostre papille gustative ringraziano e, mentre ci concediamo il bis, restiamo a guardare un interessantissimo video che, accompagnato dalla dettagliata spiegazione della nostra simpatica guida, ci illustra il lungo e laborioso processo che occorre per la realizzazione del cioccolato così come lo conosciamo noi.
La lavorazione del cioccolato
Con stupore, veniamo a conoscenza, che l’unico insetto in grado di impollinare gli alberi di cacao è la zanzara maschio.
Scopriamo che esistono tre varietà di albero (Trinitario, Forastero e Criollo), che crescono solo in determinate condizioni climatiche e da cui nascono le Cabosse, frutti contenenti circa 20 semi di cacao, estratti grazie all’utilizzo di un macete. I semi e la mucillagine, contenuti all’interno, vengono messi a fermentare sotto terra avvolti in foglie di banano per 5 o 6 giorni. Da qui, si ottengono le fave di cacao che, dopo essere state essiccate al sole, sono messe in sacchi di yuta e sottoposte, a campione, al controllo qualità. Successivamente, si passa alla tostatura, alla trasformazione in chicchi e alla lavorazione.
Apprendiamo, sbalorditi, quanto impegno ci sia dietro ad ogni piccolo e gustoso cioccolatino, apprezzando ancora di più la fortuna di poterne assaporare.
Il cioccolato nella storia
Proseguiamo la nostra visita nella galleria espositiva.
Scopriamo che i Maya, furono i primi ad utilizzare il cacao, in occasione di importanti cerimonie o prima di una battaglia, sotto forma di bevanda chiamata Cioccolatl (acqua amara) alla quale aggiungevano la Chiote, una spezia simile al peperoncino.
Scopriamo anche che, l’imperatore degli Aztechi, Montezuma, beveva questo elisir in coppe dorate e che il primo europeo a degustarla fu Cristoforo Colombo, ma non la gradì affatto.
A capire l’importanza delle fave di cacao, utilizzate addirittura come monete, fu il condottiero Cortes. Egli si impossessò di tutte le piantagioni di cacao e le affiancò a quelle delle barbabietole da zucchero. Grazie a questa intuizione, la Spagna, ebbe il monopolio esclusivo della produzione di cacao, il migliore esistente al mondo, per oltre tre secoli.
Pian piano, la bontà del cioccolato raggiunse le corti di tutta Europa. Il suo prestigio, divenne presto simbolo di potere, tanto che, inizialmente, solo gli uomini dell’alta nobiltà potevano avere il previlegio di sorseggiarlo.
Andando avanti lungo il percorso espositivo, possiamo anche vedere una collezione di tazze antiche, chiamate moncherine, e di cioccolatiere, oggetti altissimo valore per l’epoca! Notiamo addirittura una cioccolatiera per mancini, sicuramente appartenuta ad un membro dell’alta società.
Andiamo avanti con la storia e conosciamo il farmacista inglese Joseph Fry, il primo a capire l’importanza della cioccolata ad uso terapeutico e ad intuire che portandola ad una temperatura inferiore ai 25 gradi e aggiungendo burro di cacao essa subiva un processo di solidificazione.
Osserviamo poi i primi stampi per il cioccolato, utilizzati a partire dall’inizio del novecento, utilizzati per confezionare degli omaggi. Infatti, a quei tempi ricevere in regalo una scatola di cioccolatini era un dono davvero prezioso.
I macchinari
Proseguiamo la nostra visita alla scoperta dei macchinari che permettevano la lavorazione del cacao: dalla macina alla bassina, che serve per separare il burro…dal tostino a legna alla conca temperatrice che conferisce la patina lucente alla tavoletta di cioccolato…dalle impastatrici alle macchine di aspirazione.
Interessante inoltre capire l’evoluzione che è avvenuta nell’ultimo secolo con degli oggetti più vicini alla nostra quotidianità, come bilance, registri cartacei di produzione e listini prezzi in lire.
Un percorso di esposizioni, di storia e di cultura che riesce a catapultarci in questo mondo finora a noi totalmente sconosciuto.
Passiamo davanti alla sala laboratorio dedicata ai ragazzi delle scuole, alla fabbrica del cioccolato e arriviamo allo shop.
Tipologie di cioccolato nello shop
Scatole di cioccolatini, tavolette, creme spalmabili, confezioni e praline sono tutte intorno a noi pronte ad essere acquistate. I caldi colori, con cui è decorato il negozio, rendono ancor più piacevole la degustazione dei fondenti… in un percorso sensoriale che spazia dal cioccolato 60% per arrivare gradualmente al 100%.
Varietà infinite di finissimo cioccolato, con frutta secca, bacche, cereali e persino cioccolato al Sale Rosso delle Hawai.
Percezioni, emozioni, racchiuse in una piccola porzione di bontà che, come fosse un magico ingresso, ci catapulta nel regno più sublime che ci sia.
Lasciatevi incantare dalla magia del “Cibo degli Dei” e venite a scoprire questo incantevole Museo, dove potrete percorrere la storia del cioccolato, conoscerne la nascita e l’evoluzione, degustarlo e portare a casa con voi un dolce ricordo.
INFORMAZIONI UTILI:
Per avere maggiori informazioni sugli orari di apertura del Museo, potete consultare il sito ufficiale:
https://www.foodupitaly.com/museo-del-cioccolato/
NEI DINTORNI:
- Area Archeologica Antica Norba
- Norma
- Sermoneta e il Castello Caetani
- I Giardini di Ninfa
- Bassiano
- Abbadia di Valvisciolo
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