Uno splendido “Balcone sullo Ionio”, Taormina (Sicilia)
Il profumo dolce di Brioche appena sfornate si unisce alla fragranza intensa dei Limoni di Sicilia, formando dei piccoli vortici di essenze che corrono tra i vicoli variopinti del paese.
È nato un nuovo giorno su Taormina e, il sole, illumina con insolita dolcezza le stradine medievali del borgo.
In pochi minuti, decine di turisti, arrivano ad ammirarne le note bellezze, entrando come noi da Porta Messina, lo storico ingresso da cui parte un accogliente Corso Umberto I.
Alla nostra destra, notiamo subito la Chiesa di Santa Caterina e l’adiacente Palazzo Corvaja, antica fortezza medievale, caratterizzata da un cortile dai tratti arabeggianti, oggi sede di una galleria d’arte.
Dalla parte opposta, un lungo viale colorato, dagli innumerevoli negozi di souvenir, ci conduce al famoso Teatro greco-romano, splendido sito archeologico risalente al III secolo a.C.
Costruito dai greci, accoglieva sulle sue scalinate, gli spettatori che giungevano fin qui per assistere a rappresentazioni drammatiche, caratterizzate dal suggestivo panorama dell’Etna e della costa ionica, e a spettacoli musicali resi perfetti grazie all’ incredibile acustica. Nel II secolo d.C. il teatro fu modificato dai Romani, diventando luogo per i combattimenti dei gladiatori, ma il suo profilo iniziale restò in parte immutato, come testimoniano le colonne di scena e l’arena rimaste intatte nei secoli.
Ancora oggi, sullo storico palcoscenico, prendono vita manifestazioni di rilievo come il Taormina Arte e il Festival Internazionale delle Arti, che animano ancor di più, il vivace borgo nelle calde sere d’estate.
Dopo un tuffo nella storia, torniamo a passeggiare sul soleggiato corso principale, scorgendo strettissimi e minuscoli vicoli, tra eleganti boutique e pittoreschi negozietti.
Si respira profumo di Sicilia passando davanti a pasticcerie piene di cannoli, dolcetti di marzapane e frutta martorana… si tocca con mano l’arte di questa splendida terra accarezzando le variegate ceramiche e, se ne percepisce la tradizione, scorgendo busti di Teste di Moro sui balconi e Pigne agli ingressi delle abitazioni.
Arriviamo a Piazza Duomo.
La severa Cattedrale di San Nicola, risalente al 1400, si mostra estremamente seria con la sua facciata in pietra e il coronamento merlato, quasi ad ostentare la sua austerità in contrasto con la frizzante atmosfera di Taormina.
Proprio di fronte ad essa, una sinuosa e barocca Fontana, ravviva la piazza con i suoi zampilli controllati da un’insolita figura mitologica rappresentata al centro. Ma chi è? Cosa simboleggia? Si tratta di un Centauro incoronato in versione femminile, che regge con la mano sinistra il Mondo e con la destra impugna uno scettro, emblema di comando. Si narra che, Taormina, fu edificata dai greci nei pressi di un monte, un tempo dimora del centauro Taurus, dal quale prese il suo primo nome Tauromenium (abitazione del Tauro n.d.r.), anche se, secondo un’altra leggenda, la fondazione della città, viene attribuita ai principi di Palestina Taurus e Mena.
Ci lasciamo alle spalle il Duomo e la Fontana, pochi passi ed eccoci nel cuore del borgo… Piazza IX Aprile.
Con la particolare pavimentazione a scacchiera bianco e nera, è un vero e proprio “Balcone sullo Ionio”, affacciato sul golfo che, abbandonandosi all’intenso bacio del sole, brilla di mille colori.
La piazza, impreziosita dalla Chiesa Barocca di San Giuseppe, dalla Chiesa di Sant’Agostino e dalla Torre dell’Orologio, conosciuta anche come Porta di Mezzo, è dedicata allo sbarco di Garibaldi a Marsala nel 1860, giunto in Sicilia per liberarla dai Borboni. La notizia dell’arrivo di Garibaldi, in realtà si rivelò essere un falso, poiché l’approdo non avvenne il 9 aprile, ma il mese successivo. Tuttavia, l’evento, si è voluto ricordare, riportando la data che diede speranza ai siciliani.
Girovaghiamo tra le strade sorseggiando una fresca granita mentre, piatti tipici marinari, involtini di pesce spada e arancini iniziano a riempire i tavoli all’aperto dei ristoranti, sottolineando come la cultura gastronomica araba, spagnola e normanna, abbia influito anche sulla tradizione culinaria.
Terminiamo di gustare la nostra granita all’ombra degli alberi della splendida Villa Comunale, un tipico giardino all’inglese arricchito di statue in bronzo, prima di uscire dal borgo e dirigerci verso la Funivia che ci accompagna alla splendida spiaggia di Mazzarò.
Sabbia finissima e acqua cristallina non devono distrarci, a dieci minuti di cammino c’è la nostra prossima meta, il simbolo di Taormina… Isola Bella!
Rigogliosa e incantevole, sorge dal mare, unita alla terraferma solo da una sottile linea di sabbia. La “Perla del Mediterraneo” decantata da Byron e Goethe, che definì Taormina “un lembo di Paradiso sulla Terra” nel suo racconto “Viaggio in Italia” del 1787, sembra quasi magica e misteriosa, avvolta dalla macchia mediterranea che cela i tipici terrazzamenti raggiungibili da sentieri immersi nel verde.
Acqua limpida, rocce imponenti e spiaggia dorata, fanno di questa riserva naturale un luogo ammaliante di cui innamorarsi.
È il momento di andare, le vicine Gole dell’Alcantara ci aspettano. Sentiamo il vento accarezzarci il viso, il mare solleticarci le gambe mentre inspiriamo un aroma esotico che ci inebria. Salutiamo Isola Bella, salutiamo Taormina, ma il nostro è solo un Arrivederci.
COSA VEDERE:
- Porta Messina
- Corso Umberto I
- Palazzo Corvaja
- Chiesa di Santa Caterina
- Teatro greco-romano
- Piazza Duomo
- Cattedrale di San Nicola
- Fontana di Piazza Duomo
- Piazza IX aprile
- Chiesa di San Giuseppe
- Chiesa di Sant’Agostino
- Torre dell’Orologio
- Villa Comunale
- Spiaggia Mazzarò
- Isola Bella
EVENTI E FESTE:
- Taormina Film Festival
- Taormina Arte
- Taormina Jazz Festival
- Festival internazionale del Libro
- Sagra del Carretto Siciliano
- Festa della Madonna della Rocca
- Presepe Vivente
NEI DINTORNI:
- Giardini Naxos
- Parco dell’Etna
- Gole dell’Alcantara
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