Tradizioni per il Solstizio d’Estate e la notte di San Giovanni… Da Stonehenge all’Italia
Il Solstizio d’Estate rappresenta, per chi risiede nell’emisfero boreale, il giorno più lungo dell’anno.
Da millenni, il benvenuto alla bella stagione, porta con sé tradizioni, misteri, e leggende in ogni dove.
Basti pensare a Stonehenge, in Inghilterra, dove ogni anno, i druidi si riuniscono attorno al monumento preistorico Patrimonio dell’Unesco per attendere il sorgere del sole. Vestiti in abiti tradizionali, aspettano la nascita del giorno, insieme a tantissime persone, che giungono fin lì per ammirare l’evento, tra i monoliti, eretti e circolari, che un tempo pare servisse a prevedere le eclissi lunari e solari e l’andamento delle maree.
In Italia, invece, il solstizio d’estate è indissolubilmente legato alle celebrazioni per San Giovanni Battista, che ricorre il 24 giugno.
Fin da tempi remoti, secondo tradizione, in questa unica notte gli opposti si fondono in un legame unico e insolito. Il sole si sposa con la luna, creando un’unione tra acqua e fuoco, tra luce ed ombra, tra caldo e freddo.
Era solito credere anche che, nelle notti in cui il sole tramonta sempre nello stesso punto (dal 21 al 24 giugno), le streghe si riunissero per compiere malefici facendo uso dell’acqua che in questo periodo assume poteri soprannaturali. Si pensava, che le megere, avessero scelto come punto d’incontro un albero di noce a Benevento e giungessero lì, solcando i cieli nel buio della notte.
Il fuoco purificatore teneva lontano i sortilegi, ma per ulteriore difesa si metteva una scopa fuori l’uscio di casa per impedire che il maleficio entrasse nella propria abitazione.
In passato era costume per la classe rurale, accendere falò per protezione e ad essi, inoltre, si accostavano fiori ricchi di rugiada, vicino a del grano. Il calore, che faceva ricadere le goccioline sul grano lo purificava, presagendo prosperità e abbondanza. La rugiada della notte di San Giovanni pareva avesse poteri miracolosi; la si metteva sugli occhi per avere benefici sulla vista, le donne si bagnavano con essa per aumentare la loro fertilità o mettevano alle finestre del grano zuppo di rugiada per sperare in un prossimo matrimonio.
Ancora oggi nel paese di Pescosansonesco, in Abruzzo, il cui patrono è San Giovanni, si può assistere ad una suggestiva rappresentazione, “il rinnovo dell’acqua e del fuoco”. Mentre vengono accesi grandi roghi per esorcizzare il male e scacciare i malefici, l’acqua viene benedetta e utilizzata nel corso dell’anno nella fonte battesimale.
Tanti riti, leggende e tradizioni, per il periodo più luminoso dell’anno, il Solstizio d’Estate.