“I Leoni di Sicilia” (S. Auci)
Il terremoto fa tremare la terra, scuote le case, così come scuote la vita di Giuseppina. La giovane donna è la moglie di Paolo Florio, un uomo di Bagnara, piccolo borgo calabrese, che ha in mente ambizioni molto più ardue di quel che la moglie crede.
E’ il 1799, quando Paolo e suo fratello Ignazio, portano via Giuseppina e il suo bimbo appena nato, dalla Calabria, alla volta di Palermo, dove dal nulla riusciranno a diventare importanti imprenditori, dando vita a un commercio iniziato con delle spezie e destinato a crescere in potere, innovazione e denaro.
Un’ascesa che comincia con loro e che continua con Vincenzo, figlio di Paolo e Giuseppina, nipote di Ignazio, il quale renderà Casa Florio la più invidiata, ammirata, rispettata e temuta di tutta la Sicilia.
Storie di affari e di soldi che si intrecciano ai sentimenti. Malinconia, tristezza, bramosia, dolore e orgoglio si stringono a doppio nodo con l’amore, la tenerezza, la passione, il coraggio e la caparbietà.
Sensazioni sottili che, attraverso le abili parole dell’autrice, Stefania Auci, si riescono a percepire, quasi si vivessero in prima persona.
Non è un racconto sdolcinato, ma un romanzo dalle emozioni forti, vissute in un contesto reale, lucido.
Una storia vera di tenacia e intraprendenza in un’epoca storica, dove le differenze sociali, i cambiamenti politici e i sentimenti, possono mettere a dura prova anche gli animi più impenetrabili.
Una prova che non ha intimorito Paolo, né Ignazio, né tantomeno Vincenzo, tanto che il loro nome, Florio, riecheggia nel tempo e ancora oggi sulle sponde di Palermo e di tutta la Sicilia.