Pulcinella, un simbolo del folclore Napoletano (Campania)
“Comm’è bella, comm’è bella, ‘a città ‘e Pulecenella”, l’avete letta cantando vero? Recita così, il ritornello di una famosa canzone. Da queste parole, si evince quanto, la tradizionale maschera partenopea, sia uno dei principali simboli della città campana. Pulcinella, rappresenta Napoli, il suo folklore, il suo costume ed è conosciuta in tutto il mondo come uno dei travestimenti più caratteristici del Carnevale. Ma chi è Pulcinella? Anticamente questo appellativo, che significava “piccolo pulcino”, indicava tutte quelle persone nullafacenti e perditempo, ma col passare degli anni e, con l’introduzione della Commedia dell’Arte, pare che abbia un po’ cambiato significato assumendo quello di “gallinaccio”. Infatti, durante gli spettacoli teatrali, alcuni commediografi come Silvio Fiorillo, erano soliti indossare una maschera nera, dal naso ricurvo, rugoso, con fori per gli occhi molto piccoli e recitare con una voce stridula simile a un pollastro, detto “polleciniello” in dialetto napoletano.
Ad oggi questa maschera, simboleggia un uomo leggero, semplice, autoironico, che affronta i problemi della vita con il sorriso e con un po’ di furbizia. Risulta essere un gran chiacchierone, tanto che la sua loquacità, permette a tutti di conoscere anche cose che non dovrebbero sapere. Da qui il famoso modo di dire: il segreto di Pulcinella.
Durante il Carnevale, se vi aggirate tra i vicoli d Napoli, non sarà difficile incontrare qualcuno con la tipica veste bianca e la maschera nera sul volto. Si tratta appunto di Pulcinella, che sicuramente vi svelerà qualche notizia sulla sua splendida città.