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La leggenda della Serpe Bianca di Chiavenna che salvò la città (Lombardia)

Se passeggiate tra le vie di Chiavenna, in provincia di Sondrio, in Lombardia, non sarà difficile notare che molti portoni in legno, hanno il battiporta in ferro battuto con un’insolita forma, quella di un serpente.

Tutto è legato a una antica leggenda locale che narra di un tempo nel quale, il paese fu invaso da insetti e moscerini. Per gli abitanti, ma soprattutto per gli agricoltori questo era davvero un disastro, perciò dopo numerosi e inefficaci rimedi, decisero di rivolgersi a un mago. Quest’ultimo con molta tranquillità chiese agli abitanti del paese se avessero visto una serpe bianca ed essi risposero che non se ne erano mai viste. Il mago non aggiunse altro e i chiavennaschi pensarono che la situazione non si sarebbe risolta nemmeno questa volta. Ma un giorno, lo stregone tornò in città, e chiamando a raccolta le persone, accese un fuoco e iniziò a intonare una melodia. Ecco che dalle fiamme uscì una serpe, bianca, che velocemente attirò a sé tutti gli insetti che avevano infestato la zona. Essa si girò tra le sue spire avvolgendo tra le lingue di fuoco anche il mago. Allo spegnersi del rogo, non c’era più traccia né della serpe, né del mago, né degli insetti e non restò altro che un mucchio di tizzoni fumanti.

Da quel giorno la serpe bianca venne vista come forza protettiva e come tale venne posta sull’uscio di diversi palazzi.

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