
La leggenda di Eliceo e la ninfa del bosco (Emilia Romagna)
Il giovane Eliceo, si avventurò solitario, nella desolata e disabitata valle del Santerno.
Mentre attraversava un fitto bosco, notò una bellissima ragazza, una ninfa, e se ne innamorò perdutamente. Ma si sa, uomini e creature del bosco non possono avere nessun legame. Così quando purtroppo vennero scoperti, vennero sottoposti al giudizio delle cariche più alte della selva, che decretò per lei la perdita dell’immortalità e per lui la morte.
La disperazione dei due amanti però in qualche modo riuscì a impietosire i giudici, che tramutarono la loro pena dandogli la possibilità di tramutarsi a loro scelta o in una pianta o in un elemento della natura.
Eliceo scelse il leccio e la ninfa, per restargli accanto per sempre, si trasformò in una sorgente che sgorgasse ai piedi dell’albero.
Pare che sia da questa leggenda che derivi il nome del paese di Fontanelice (Fontana e Elice)
IMMAGINE: “Orfeo e Euridice” Corot
