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La leggenda di Santa Fina, la patrona di San Gimignano (Toscana)

La leggenda di Santa Fina è molto sentita a San Gimignano, in Toscana. La Patrona del paese visse intorno al 1200, in un’umile casetta al centro del borgo. Piccola e esile, Fina (forse diminutivo di Iosefina o Serafina) usciva di casa solo per recarsi in chiesa a pregare. Un giorno al ritorno dalla messa la fanciulla incontrò un cavaliere che le regalò una mela, lei la prese, ma considerò quel gesto un enorme peccato. Pare che da quel momento una grave malattia la colpì immobilizzandola e lei, nonostante ciò, per espiare le sue colpe trascorse gli ultimi tempi della sua vita ferma su solo una tavola di legno. In questo periodo il diavolo venne più volte a tentarla, ma ogni volta riuscì a respingerlo anche grazie a l’apparizione di San Gregorio.

Il giorno in cui la vita di Fina cessò, improvvisamente le campane del paese si misero a suonare senza che nessuno le manovrasse e sulle torri e sulle mura apparvero dei fiori mai visti prima, simili alle viole, ma gialli. Furono chiamati le “viole di Santa Fina” ed è curioso che ancora oggi queste viole appaiono solo durante il periodo dei festeggiamenti della Santa. Inoltre è molto affascinante sapere che se il suddetto fiore viene piantato lontano da San Gimignano, non riesce a vivere come se si nutrisse ancora della forza e della fede di Fina.

IMMAGINE: bebilfienile.it

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