“Il Pesce d’Aprile”: origini e curiosità (Francia, Italia e Egitto)
Primo aprile. Qual è l’espressione che fin da bambini diciamo in questo giorno? Pesce d’aprile!
Eh sì, oggi è il giorno in cui è solito prendersi bonariamente gioco delle persone attraverso divertenti scherzi e burle.
Ma vi siete mai chiesti come mai c’è questa usanza e da dove deriva?
Le origini non sono certe. Molti eventi, alcuni storici, altri leggendari vengono attribuiti come principio della simpatica tradizione.
Vediamone alcuni.
A partire dal 1582, in Europa si adottò l’uso del calendario Gregoriano.
Questo cambiò radicalmente alcune abitudini come i festeggiamenti per il Capodanno che fino ad allora erano celebrati tra il 25 marzo e il 1 aprile.
Inizialmente i francesi non approvarono questo cambiamento e continuarono, per un periodo a scambiarsi doni, come era solito fare durante i festeggiamenti del nuovo anno.
Molti trovarono assurda questa radicalità e iniziarono a prenderli in giro, consegnando loro pacchi regalo vuoti con all’interno dei biglietti con su scritto “Pesce d’aprile”.
Con il passare del tempo questo tipo di goliardia, si diffuse in tutto il continente: dall’Inghilterra con “il giorno dello sciocco” alla Scozia dove si usava attaccare un bigliettino sulla schiena con scritto “dammi un calcio”, passando per il Portogallo in cui era solito gettare interi pacchi di farina su malcapitati amici, fino ad arrivare anche in Italia, ma non prima della fine dell’800 e ben oltre confine raggiungendo l’America e l’India, dove il 31 marzo si celebra ancora la festa di primavera.
Altre leggende ritengono invece che, questo costume, risalga addirittura ai tempi dell’antica Roma, quando dopo le Idi di Marzo, si festeggiava per giorni, in ambito rurale, la dea protettrice degli animali, organizzando banchetti, balli, musica e tanti, tanti scherzi.
Un’altra ipotesi ci arriva invece dall’Egitto di Cleopatra, che vede la regina sfidare Marco Antonio in una gara di pesca. Quest’ultimo cercò di imbrogliarla attaccando all’amo un’esca così grande da garantirgli la vittoria. Non aveva fatto i conti, però, con l’astuzia della bella regnante che, scoperta l’inganno, di tutta risposta lo truffò facendo abboccare al suo amo un pesce finto, rivestito di pelle di coccodrillo.
Che la sua origine sia romana, egiziana o francese, in ogni caso, la tradizione resta sempre la stessa: fare uno scherzo a chi, abbocca proprio come un pesce!