Orvieto, una perla umbra di arte e cultura (Umbria)
Quanto è bella Orvieto?
Ogni volta che la vediamo sembra sempre la prima.
Siamo arrivati, nel borgo umbro in una tiepida mattina di primavera. Lasciamo la macchina in Piazza Cahen, proprio davanti alla storica funicolare che collega, in un percorso panoramicissimo, il centro storico con la stazione.
Pochi metri ed eccoci arrivati davanti a uno dei simboli della città: Il Pozzo di San Patrizio.
Paghiamo il ticket. Entriamo. Ingegno, mistero, magia.
Due spirali di infiniti gradini per 53 metri di profondità. Qual è la particolarità? Grazie ad un sistema elicoidale ideato da Antonio da Sangallo, le rampe di scale per salire e scendere non si incontrano mai, pur guardando entrambe verso la stessa centrale direzione.
Inizialmente, il pozzo, era utilizzato per fornire acqua in caso di calamità naturali, ma la sua peculiarità, lo rese un’attrattiva, alimentata ulteriormente dalla leggenda del patrono irlandese da cui prende il nome San Patrizio.
Arriviamo fino al fondo, dove anche noi, come ormai è consono tra i turisti, lanciamo una monetina nella poca acqua rimasta, prima di risalire in superficie.
Ecco di nuovo il sole. Cosa c’è scorgiamo laggiù? Un castello? E’ la Fortezza Albornoziana, oggi diventata parco pubblico.
Tra i suoi giardini, i bambini si divertono, giocano in libertà e incontrano interessanti sculture in bronzo, opera dell’artista Zajac; camminano come veri cavalieri e principesse sugli antichi torrioni da dove si gode di un favoloso panorama sulla vallata sottostante.
La fortezza, fu edificata a partire dal 1359 per poi essere distrutta e ricostruita nel 1450. Solo una protezione in più, voluta dalle famiglie più importanti dell’epoca, perché Orvieto era già decisamente protetta dalla stessa natura che la circondava. Costruita su una rupe di tufo, rendeva difficoltoso l’assedio da parte di chiunque volesse assoggettarla e la sua posizione dominante, aiutava le sentinelle ad avvistare il nemico in avvicinamento. Non a caso in epoca romana, fu l’ultima città etrusca ad essere conquistata. Ciò avvenne solo nel 264 a.C. quando i Romani riuscirono nell’impresa e costrinsero gli abitanti ad andarsene, lasciano Orvieto abbandonata, in balia del tempo che inesorabilmente la consumava.
Fortunatamente nel tempo, riacquistò il suo splendore, visibile in ogni strada che percorriamo.
Usciamo dalla Fortezza e ci incamminiamo verso il centro del borgo. Il vento che serpeggia tra i vicoli ci dà refrigerio, le caratteristiche botteghe di ceramica colorano le strade, il profumo delle cucine di case e ristoranti si respira ad ogni passo.
Ci è venuta fame. Prima di proseguire ci fermiamo a pranzare. Assaggiamo le tipicità del luogo.
Accompagnando il menù con un bicchiere di vino Orvieto DOC, scegliamo salumi di cinghiale, umbricelli al tartufo o all’arrabbiata, spaghetti con il tonno, palomba alla leccarda, pollo alla cacciatora con contorno di patate cotte sotto la cenere. Visto il periodo non mancano le frittelle di San Giuseppe, dolci a base di riso e cannella. Ma prima del caffè…dobbiamo provare la locale “Bistecca del contadino”, una Pera chiamata così per la sua consistenza.
Dopo questo pasto da re, possiamo riprendere il cammino. A proposito di re… dobbiamo subito fermarci a comprare il famoso “Orvietan”, la bevanda dolce e curativa prodotta proprio qui ad Orvieto. Inventata da Girolamo Ferrante, si narra che guarì il re di Francia Luigi XIV e che da allora, fu apprezzato in tutta Europa per le sue miracolose proprietà curative.
Ora siamo davvero pronti. Possiamo proseguire.
Passiamo vicino alla Torre Polidori, conosciuta per la famosa leggenda di Polidoro e Romilda.
Poi…
Eccolo. Tra le case appare come un miraggio. Lo raggiungiamo in fretta. Il Duomo.
Un capolavoro di arte gotica, ornato di mosaici, considerato tra le più belle cattedrali d’Italia.
Ben 300 anni ci sono voluti per completarlo e, la sua facciata, alta 50 metri, ci fa sentire come piccole formiche. Lo ammiriamo. Lo fotografiamo. Cerchiamo di carpirne i dettagli. Eccezionale.
Stupefacente fuori, suggestivo dentro.
Tra le sue mura, è ospitata una delle reliquie più importanti della cristianità.
Secondo la tradizione, nel 1263, il sacerdote Pietro da Praga, tornando da un pellegrinaggio a Roma, si fermò nella vicina cittadina di Bolsena. Qui celebrò una Messa, ma durante la funzione, l’ostia iniziò a sanguinare. Impaurito la nascose sotto la veste e si recò di corsa dal pontefice Urbano IV che si trovava ad Orvieto. Il papa, appurata la veridicità dell’evento, inviò un vescovo per recuperare le reliquie, per conservarle del Duomo, e istituì in seguito all’evento il giorno del Corpus Domini.
Uscendo, continuiamo ad ammirare le bellezze della cattedrale e, girando intorno vediamo far capolino una Torre. Punto di riferimento per gli orvietani, anche grazie al suo funzionante orologio, è la Torre del Moro, che prende il nome dal proprietario del palazzo ad essa sottostante. Dall’alto dei suoi ripidi 250 gradini è possibile ammirare tutta la città dall’alto.
Che fatica! Ma ne vale la pena.
Ed ora dal cielo, scendiamo sotto terra, nell’ombrosa Orvieto sotterranea. Un labirinto di gallerie, caverne cisterne e oltre 1200 grotte che per più di 2000 anni gli la popolazione di Orvieto ha scavato dentro la rupe. Reperti archeologici, nascosti per anni sotto il suolo, scoperti solo pochi anni fa da un gruppo di speleologi che hanno permesso di conoscere questo tesoro storico inestimabile
Storia antica, enogastronomia e cultura caratterizzano Orvieto. Abbiamo potuto apprezzarne ogni sfaccettatura. Ma non finisce certo qui. Torneremo, magari durante l’Umbria Jazz, per conoscerla ancora meglio.
COSA VEDERE:
- Funicolare
- Pozzo di San Patrizio
- Fortezza Albornoziana
- Duomo
- Torre del Moro
- Orvieto sotterranea
EVENTI E FESTE:
- Festa della Palombella e del Fiore (maggio): festa religiosa in occasione della Pentecoste
- Festa del Corpus Domini (giugno): Processione religiosa e folclore locale
- Presepe nel pozzo (dicembre): Caratteristico presepe all’interno del pozzo di San Patrizio
- Umbria Jazz Winter (dicembre): Appuntamento invernale con l’evento musicale umbro per eccellenza ospitato per Capodanno ad Orvieto
DOVE MANGIARE:
- “L’Oste del Re”, Via Cavour. Ristorante di tipicità locali
NEI DINTORNI:
- Civita di Bagnoregio
- Lago di Bolsena
- Bolsena
ARICOLI CORRELATI:
- Civita di Bagnoregio: alla scoperta della “Città che Muore”
- San Patrizio, tradizioni, leggende e richiami italiani
- La leggenda della Torre Polidori